BLU MORPHO




Era un bruco di falena e non faceva altro che mangiare tutto il giorno, ingurgitava steli su steli, foglie su foglie e pian piano si stava divorando la pianta su cui era nato e viveva.
Un altro bruco vicino a lui stava invece cominciando a costruirsi la crisalide, per diventare farfalla, e così lo rimproverava:


«Smettila di rimpinzarti e comincia a lavorare alla tua prossima abitazione, da bruchi dobbiamo diventare ninfe».
«Non mi seccare stupida larva» replicò il ghiottone «io non voglio cambiare, non voglio crescere, non voglio crearmi una nuova casa».
«Come vuoi, ma preparati all’arrivo della Blu Morpho» lo ammonì il vicino di pianta».
«Che cos’è la Blu Morpho?» chiese il bruco.
«Le Blu Morpho sono le guardiane della metamorfosi.
Suggeriscono e sostengono i bruchi che hanno paura di crescere con la loro energia.» Detto questo si rinchiuse nel suo bozzolo e cominciò a dormire il lungo sonno della pupa.


Il nostro bruco ritornò a divorare la sua pianta madre muovendo incessantemente le mascelle.
All'improvviso un volo d’ali color blu metallico iridescente lo sfiorò e davanti a lui apparve la splendida e terribile Blu Morpho.





«Perché hai paura, bruco? Che cosa stai aspettando piccolo verme?
E’ tempo di passare oltre, verso il grande fuoco del falò eterno »
A fatica il bruco trattenne lo stupore e il timore reverenziale, e replicò:
«Ascolta Blu Morpho, non perdere il tuo tempo prezioso con me: io non voglio cambiare, non voglio crescere, non voglio crearmi una nuova casa.»
La Blu Morpho ventilava lentamente le sue ampie ali color blu metallico iridescente, contornate da un margine costale annerito e screziato di puntini bianchi.
«Il problema sta nel fatto che non puoi fermarti ora, allo stato di larva, bruco.
Una volta che avrai divorato la pianta dove sei nato, dovrai passare a un’altra, dove vive un’altra larva e allora lotterete per la vita e la morte e uno di voi due perirà.
Potrebbe andarti bene, ma fino a quando? Quanti duelli pensi di riuscire a vincere? Dieci, cento, mille, un milione?
Non per questo sei nato, bruco.
Sei destinato a un’altra storia.»
«Ti va di raccontarmela Blu Morpho? Ti ascolto.»


«Quando siamo bruchi non c’ingozziamo per diventare più grossi e potenti delle altre larve o per divorare tutte le piante della Madre Terra, distruggendo la stessa casa che abitiamo ma per prepararci all’incontro con il grande fuoco del falò eterno.
Una volta che abbiamo accumulato il combustibile necessario per iniziare la metamorfosi, ci rinchiudiamo con un filo di seta in una crisalide e cominciamo a dormire il lungo sonno.
Capisci, essere delle larve non ha nessuna importanza.
Nel bozzolo ci trasformiamo in ninfe e incontriamo il falò dell’Essere, meraviglioso, terrificante.
Noi siamo nati per chiedere una vita più piena e il fuoco ci accontenta facendoci innamorare di lui. Ah, la sua passione ci fa volare, gioire, ballare…
Per amore danziamo pericolosamente nel suo falò e spegniamo la nostra passione nella fiamma che ci consuma.
In quel momento rinasciamo farfalle, riportate alla luce dal fuoco d’amore.






Voliamo e siamo gioiose, lievi e colorate.
Siamo in costante pericolo ma solo da quel rischio deriva la gioia che abbiamo sempre cercato.
Facciamo l’amore tutto il giorno e deponiamo uova sulle piante e sui rami.
Amiamo noi stesse e la nostra morte in quel fuoco, perché noi ardiamo in quelle vampate ma lui non viene divorato perché è eterno.
Un falò che non può essere spento perché resta sempre acceso.
Hai compreso, bruco?
Il Fuoco, la Farfalla, il Desiderio: queste sono solo maschere. 
Gli uomini le chiamano Dei.
L’importante è chi le indossa. Se non avrai paura d’indossarle a modo tuo sarai nella gioia.
Mostrami chi sei, allora. Fammi vedere come te le metti addosso.»
«Sì Blu Morpho: sono pronto, comincio subito a costruire la crisalide.»


a Psiche, Eros e Thanatos: le Potenze.

1 commento:

  1. RIFERIMENTI ICONOGRAFICI:
    - Cesare Gibelli, monumento funerario Bragaglia, Certosa di Bologna;
    - Lessing, Wie die Alten del Tod gebildet (come gli antichi raffiguravano l'Eros funerario);
    - Michelangelo Buonarroti, La notte, Cappella Medici, Firenze. Particolari (Maschera funebre, fascio di papaveri, civetta).

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